Come migliorare l'assunzione di zinco per aiutare la salute immunitaria

Sottoposto a fact-checking
Zinco per migliorare la salute immunitaria

BREVE RIASSUNTO-

  • Il sistema immunitario è la prima linea di difesa contro le malattie infettive e ci sono molti modi diversi per potenziare e migliorare la sua funzione
  • Lo zinco gioca un ruolo molto importante nella capacità del sistema immunitario di prevenire le infezioni virali e può avere un ruolo molto sottovalutato nella pandemia di COVID-19
  • Lo zinco è vitale per una sana funzione immunitaria e una combinazione di zinco con uno ionoforo di zinco (molecola di trasporto dello zinco) ha dimostrato nel 2010 di bloccare la replicazione virale del coronavirus della SARS in coltura cellulare in pochi minuti
  • Lo zinco da solo non è in grado di arrestare completamente la replicazione virale in quanto non può entrare facilmente attraverso la parete grassa di una cellula. Arrivare fino in fondo alla cellula è fondamentale, perché è qui che avviene la replicazione virale
  • Il farmaco antimalarico idrossiclorochina sembra funzionare contro il COVID-19 migliorando l'assorbimento dello zinco nelle cellule. Gli ionofori naturali dello zinco che migliorano l'assorbimento dello zinco includono la quercetina e l'epigallocatechina-gallato (EGCG)

Del Dott. Mercola

Sorprendentemente, i media sfoggiano medici di spicco che dichiarano l'impossibilità di rafforzare il sistema immunitario per sconfiggere il virus SARS-CoV-2. È difficile comprendere come sia possibile che questo tipo di ignoranza sia ancora prevalente nel sistema medico convenzionale, e che tali persone possano cavarsela criticando coloro che offrono prove contrarie.

Il sistema immunitario è la prima linea di difesa contro le malattie, soprattutto quelle infettive, e ci sono molti modi diversi per potenziare e migliorare la sua funzione. Un nutriente che svolge un ruolo molto importante nella capacità del sistema immunitario di allontanare le infezioni virali è lo zinco.

Il Dott. Roger Seheult esamina prove convincenti secondo cui il motivo che rende la clorochina, farmaco antimalarico, apparentemente così utile nel trattamento del COVID-19, è in realtà il fatto che migliora l'assorbimento dello zinco nella cellula (l'idrossiclorochina (Plaquenil) utilizza lo stesso percorso della clorochina, ma ha un profilo di effetti collaterali più sicuro).

Sebbene i farmaci antimalarici come colorichina e idrossiclorochina agiscano da ionofori dello zinco (molecole che trasportano lo zinco) in quanto facilitano l'assorbimento dello zinco nel corpo, anche altri composti naturali potrebbero avere lo stesso effetto.

I composti che legano lo zinco aiutano il sistema immunitario

Lo zinco può essere un fattore molto sottovalutato nella pandemia di COVID-19. È vitale per una sana funzione immunitaria e una combinazione di zinco con uno ionoforo di zinco (molecola di trasporto dello zinco) ha dimostrato nel 2010 di inibire il coronavirus della SARS in vitro. In coltura cellulare, ha anche bloccato la replicazione virale in pochi minuti.

Più recentemente, il Dott. Vladimir Zelenko, che ha uno studio medico a New York, sostiene4 di aver trattato con successo 699 casi consecutivi di COVID-19 con una combinazione di zinco per via orale, clorochina (uno ionoforo di zinco) e l'antibiotico azitromicina. È importante notare che la carenza di zinco ha dimostrato di compromettere la funzione immunitaria. Come osservato in un articolo del 2013 sulla carenza di zinco:

"Lo zinco è un messaggero secondario delle cellule immunitarie, e lo zinco libero intracellulare in queste cellule partecipa agli eventi di segnalazione. Lo zinco è molto efficace nel diminuire l'incidenza dell'infezione negli anziani. Lo zinco non solo modula l'immunità cellulo-mediata, ma è anche un agente antiossidante e antinfiammatorio".

Il problema è che lo zinco è in gran parte insolubile e non può entrare facilmente attraverso la parete grassa delle cellule. Arrivare fino in fondo alla cellula è fondamentale, perché è qui che avviene la replicazione virale. Qui entrano in gioco gli ionofori di zinco, e il fatto che i farmaci antimalarici clorochina e idrossiclorochina agiscono come ionofori di zinco può spiegare perché appaiono così utili contro il COVID-19.

Altri trasportatori di zinco naturale - Quercetina e EGCG

La buona notizia è che farmaci come la clorochina e l'idrossiclorochina probabilmente non sarebbero necessari (tranne forse che nei casi più gravi), poiché altri composti naturali possono fare lo stesso lavoro.

Uno studio comparativo pubblicato nel 2014 ha esaminato due ionofori di zinco: la quercetina e l'epigallocatechina-gallato (EGCG presente nel tè verde), notando che molte delle azioni biologiche di questi composti possono in realtà essere correlate alla loro capacità di aumentare l'assorbimento cellulare dello zinco. Come spiegato dagli autori:

"Lo zinco labile, una minuscola frazione dello zinco totale intracellulare, che è legato in modo debole alle proteine e facilmente intercambiabile, modula l'attività di numerose vie di segnalazione e metaboliche. Polifenoli vegetali alimentari come i flavonoidi quercetina (QCT) e epigallocatechina-gallato agiscono come antiossidanti e come molecole di segnalazione.

È interessante notare che l'attività di numerosi enzimi che vengono presi di mira dai polifenoli dipende dallo zinco. Abbiamo precedentemente dimostrato che questi polifenoli formano chelati di cationi di zinco e abbiamo ipotizzato che questi flavonoidi potrebbero anche agire come ionofori di zinco, trasportando i cationi di zinco attraverso la membrana del plasma.

Per dimostrare questa ipotesi, qui, abbiamo dimostrato la capacità del QCT e dell'epigallocatechina-gallato di aumentare rapidamente lo zinco labile nelle cellule dell'epatocarcinoma Hepa 1-6 del topo e, per la prima volta, nei liposomi... L'attività ionoforetica dei polifenoli dietetici può essere alla base dell'innalzamento dei livelli di zinco labile innescato nelle cellule dai polifenoli e quindi di molte delle loro azioni biologiche".

La quercetina è anche un potente antivirale a sé stante, e sia la quercetina che l'epigallocatechina gallato hanno anche l'ulteriore vantaggio di inibire la proteasi 3CL, un enzima usato dai coronavirus della SARS per infettare le cellule sane. Come spiegato in un articolo del 2020 pubblicato su Nature, la proteasi 3CL "è essenziale per l'elaborazione delle poliproteine che vengono tradotte dall'RNA virale".

E, secondo un altro studio del 2020, la capacità della quercetina, dell'epigallocatechina gallato e di alcuni altri flavonoidi di inibire i coronavirus della SARS "è presumibilmente direttamente collegata alla soppressione dell'attività del 3CLpro della SARS-CoV in alcuni casi".

Quecetina + zinco + niacina + selenio potrebbero essere una combo vincente

Se vuoi provare una versione olistica del protocollo COVID-19 di Zelenko, puoi usare un antibiotico naturale come l'olio di origano, la quercetina (come ionoforo di zinco al posto della clorochina) insieme allo zinco per via orale (Chris Masterjohn raccomanda11 di assumere da 7 a 15 mg di zinco quattro volte al giorno, idealmente a stomaco vuoto).

Se lo zinco dovesse rivelarsi insufficiente, prendi in considerazione la possibilità di mangiare cibi più ricchi di zinco. Ne sono esempi la canapa, i semi di sesamo e di zucca, il cacao in polvere, il formaggio cheddar e i frutti di mare come le ostriche, il granchio dell'Alaska, i gamberi e le cozze.

A questo si potrebbe anche aggiungere niacina (vitamina B3) e selenio, in quanto entrambi hanno un ruolo nell'assorbimento e nella biodisponibilità dello zinco nel corpo. Ad esempio, uno studio pubblicato nel 1991 ha dimostrato che donne giovani sottoposte a una dieta carente di vitamina B3, avevano un declino di zinco sierico, suggerendo che la carenza di B3 influiva sul metabolismo dello zinco in modo tale che "lo zinco assorbito non era disponibile per l'utilizzo".

Maggiori approfondimenti e spiegazioni sul rapporto tra niacina, selenio e zinco sono contenuti nel documento del 2008, "Zinco, Metallothioneine e Longevità: Interrelazioni con la niacina e il selenio":

"L'invecchiamento è un processo biologico inevitabile con cambiamenti biochimici e fisiologici graduali e spontanei e una maggiore suscettibilità alle malattie.

Alcuni fattori nutrizionali (zinco, niacina, selenio) possono rimodellare questi cambiamenti portando alla possibilità di sfuggire alle malattie, con la conseguenza di un sano invecchiamento, perché sono coinvolti nel miglioramento delle funzioni immunitarie, omeostasi metabolica e difesa antiossidante.

Alcuni esperimenti dimostrano che lo zinco è importante per l'efficienza immunitaria (sia innata che adattiva), l'omeostasi metabolica (utilizzo di energia e ricambio ormonale) e l'attività antiossidante (enzima SOD).

La niacina è un precursore del NAD+, il substrato per l'attività dell'enzima di riparazione del DNA PARP-1 e, di conseguenza, può contribuire a mantenere la stabilità genomica. Il selenio provoca il rilascio di zinco da parte delle metallotioneine (MT), attraverso la riduzione della glutatione perossidasi.

Questo fatto è cruciale nell'invecchiamento perché un'alta concentrazione di MT può non essere in grado di rilasciare zinco con conseguente bassa disponibilità intracellulare di ioni di zinco libero per l'efficienza immunitaria, l'armonia metabolica e l'attività antiossidante.

Tenendo conto dell'esistenza di trasportatori di zinco, per l'efflusso e l'afflusso di zinco cellulare, rispettivamente, l'associazione tra trasportatori di zinco e MT è fondamentale per mantenere una soddisfacente omeostasi intracellulare di zinco durante l'invecchiamento.

Migliori prestazioni immunitarie, omeostasi metabolica, difesa antiossidante si verificano negli anziani dopo l'integrazione di zinco fisiologico... L'associazione 'zinco più selenio' migliora l'immunità umorale nei soggetti anziani dopo la vaccinazione contro l'influenza".