Del Dott. Mercola
Si dice che il pesce faccia molto bene, ma un nuovo studio mostra come sia anche meglio di quanto si pensasse, perché aumenta le possibilità di concepimento.
Gli scienziati che hanno condotto lo studio, pubblicato su The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, hanno intervistato 501 coppie che stavano attivamente tentando di diventare genitori senza coinvolgere un intervento medico. Le hanno seguite per un anno o fino a quando non ci sono riuscite, a seconda di cosa si verificasse per prima.
Ogni coppia ha tenuto un diario dove venivano annotati dati relativi alla propria salute, alle abitudini comportamentali, compreso quello che veniva mangiato - in particolare il consumo individuale di pesce - e la frequenza dei rapporti sessuali.
Lo studio è servito per verificare l’incidenza di aspetti come il fumo e l'assunzione di alcol, l'attività fisica, l'età di ogni individuo, il livello di istruzione e altri fattori.
Secondo quanto riportato dal New York Times:
“Si è scoperto che consumando due o più porzioni di pesce da 120 grammi a settimana si è arrivati a concepire in un periodo inferiore del 47% per gli uomini e del 60% per le donne, rispetto a chi mangia una o meno porzioni a settimana.
I partner che mangiavano pesce avevano anche rapporti sessuali, in media, il 22% più frequentemente, ma l'associazione del consumo di pesce con la gravidanza rimane anche dopo aver controllato la frequenza dei rapporti sessuali.
Nei 12 mesi presi in esame il 92% delle coppie che mangiavano pesce due volte a settimana o più hanno concepito, rispetto al 79% tra quelle che ne mangiavano di meno".
Meccanismo non chiaro, ma ci sono indizi
Sebbene l'autore principale dello studio, Audrey J. Gaskins, ricercatore associato ad Harvard, ipotizzi che assumere pesce possa migliorare la qualità dello sperma e il rilascio di ovuli, gli scienziati non hanno ancora individuato il meccanismo per cui un maggiore consumo di pesce abbia portato a un tasso di gravidanze più alto.
Gaskins ha notato che potrebbe trattarsi di un percorso più comportamentale che causale. Un lettore, nel commentare l'articolo, ha suggerito che questo si possa attribuire al selenio. Ha citato uno studio pubblicato sull'International Journal of General Medicine, secondo il quale:
"Uno sviluppo significativo negli ultimi 10 anni, nello studio dell'infertilità umana, è la scoperta che il danno ossidativo al DNA dello sperma abbia un ruolo critico nell'eziologia della scarsa qualità dello stesso e dell'infertilità maschile. Il selenio (Se) è un elemento essenziale per il normale sviluppo testicolare, la spermatogenesi e la motilità e la funzione degli spermatozoi".
Gli scienziati confermano che su 690 uomini affetti da ridotta motilità degli spermatozoi (asenoteratospermia idiopatica) che hanno ricevuto un supplemento combinato di 400 unità di vitamina E e 200 mg di selenio al giorno per almeno 100 giorni, il 52,6% (362 di loro) ha acquisito una motilità, morfologia o entrambi gli spermatozoi "significativamente migliorati". Ci sono stati anche 75 casi di "gravidanza spontanea".
Uno studio controllato nel Regno Unito, pubblicato nel British Journal of Obstetrics and Gynecology, ha studiato lo stato del selenio nelle donne con una storia di aborto spontaneo ricorrente. Confrontandole con altre che non hanno mai avuto problemi di questo tipo, è emerso come il selenio avesse un ruolo importante.
I ricercatori hanno scoperto che la "differenza è stata osservata nei campioni di capelli, ma non in quelli di siero e quindi potrebbe non rappresentare una semplice carenza nutrizionale". C’era, però, anche una "proporzione significativamente maggiore di donne nel gruppo di controllo che mangiavano cereali, integratori vitaminici e fegato".
È interessante notare che, secondo i dati nutrizionali, un pezzo di fegato di manzo cotto da 100 grammi contiene il 57% del valore giornaliero o della dose giornaliera di riferimento (RDI) di selenio, mentre la stessa quantità di salmone selvaggio dell'Alaska fornisce il 67% della RDI in selenio.
Aspetti salutari del consumo di pesce vs gli effetti tossici del mercurio
Gaskins afferma che spesso c’è una sorta di "paura del pesce" a causa della crescente minaccia di avvelenamento da mercurio. Aggiunge che la contaminazione, nei pesci che mangiamo comunemente, come gamberetti o tonno in scatola è di basso livello. Mangiare il pesce 100 anni fa era molto più salutare, perché adesso, a causa del problema crescente delle acque contaminate, il mercurio e altri inquinanti hanno raggiunto anche i pesci.
Ma come fa il mercurio a raggiungere i pesci? In primo luogo, ci sono dei "punti caldi" di concentrazione del mercurio, con un accumulo che proviene da impianti di produzione di cloro, piattaforme petrolifere offshore e centrali elettriche a carbone.
Su Scientific American è stato riportato che, il mercurio è un elemento presente in natura che si trova nelle piante, negli animali e altrove in tutto l'ambiente, ma il coinvolgimento umano negli sforzi industriali negli ultimi 150 anni ne ha "aumentato" la quantità, in maniera significativa.
Il mercurio, in particolare la metilmercurio cisteina, viene poi ingerita dai pesci e da molti tipi di animali marini, e di conseguenza dagli esseri umani che mangiano il pesce.
WordsSideKick.com osserva: "Il mercurio negli esseri umani può causare tantissime problematiche, tra cui quelle di tipo neurologico, cromosomiche e difetti alla nascita".
In particolare la contaminazione interessa i pesci più grandi, come tonno fresco, pesce spada, squalo grande, pesci azzurri e cernia, che contengono esponenzialmente più mercurio perché mangiano pesci più piccoli, con un accumulo esponenziale.
La contaminazione può peggiorare?
Dal 1999 la produzione di salmone d'allevamento ha superato la quantità di quello pescato. Quello d’allevamento, però, è uno degli alimenti più tossici al mondo, più di cinque volte più tossico di qualsiasi altro alimento testato: l’industria di riferimento dovrebbe dare delle spiegazioni.
Le linee guida per mangiare pesce sano sono uguali per tutti, anche per le donne incinte: salmone dell'Alaska appena pescato, sarde, sgombri, aringhe e acciughe sono le opzioni migliori e più sane. Il pesce d'allevamento sembrerebbe la scelta migliore e più responsabile dal punto di vista ambientale. Per molti aspetti, però, l'allevamento ittico, ovvero industria dell'acquacoltura, non è molto diverso dalle operazioni di alimentazione animale concentrate - AFO (in inglese Concentrated animal feeding operations - CAFO), ovvero quando gli animali sono in spazi molto ristretti.
Uno dei problemi peggiori sono i recinti dei salmoni posizionati accanto alle rotte di quelli selvatici, che minacciano seriamente la vitalità del salmone catturato in natura. La varietà allevata spesso trasporta malattie, come, tra i tanti il virus dell'anemia del salmone infettivo.
PCB : "tossici" ma ancora aggiunti al cibo per pesci d'allevamento
Secondo la scienza, anche gli inquinanti organici persistenti, che sono 13, compresi i PCB (bifenili policlorurati), una delle sostanze chimiche più tossiche e persistenti per l'ambiente mai create, sono una minaccia per i salmoni.
L'Environmental Protection Agency (EPA) americana ha osservato che i PCB (di cui esistono decine di nomi commerciali) non si rompono, possono rimanere per lunghi periodi tra aria, acqua e suolo, percorrono lunghe distanze e possono essere assorbiti nei corpi di piccoli organismi e pesci.
"Gli studi condotti sugli esseri umani supportano le prove per un potenziale cancerogeno ed effetti non cancerogeni dei PCB", osserva l’EPA, ma l'elenco dei potenziali problemi di salute per uomini e animali è, francamente, sbalorditivo.
Certo, le leggi ora sono più rigorose, ma una volta che queste sostanze entrano in circolo, non è più possibile recuperarle.
Il sito dell'EPA descrive nel dettaglio un elenco di conseguenze che i PCB possono causare o avere impatto sulla nostra vita e sono davvero preoccupanti.
Ecco qualche elemento su cui possono avere un effetto:
Cancro |
Sistema immunitario |
Sistema riproduttivo |
Sistema nervoso |
Sistema endocrino |
Effetti neurologici |
Bisogna anche tenere presente che i PCB sono solo uno dei tanti inquinanti associati ai pesci d'allevamento. Uno dei più pericolosi è l'etossichina, una sostanza chimica sviluppata da una multinazionale statunitense negli anni '50 come sostanza chimica sintetica per pneumatici.
L'etossichina si trova solo nel salmone d'allevamento, non in natura. È usata come stabilizzatore di gomma, pesticida, conservante e antiossidante tutto in uno, ed è un sospetto cancerogeno che "ha causato aberrazioni cromosomiche, buchi e fratture nei cromosomi" delle cellule umane ed "era chimicamente tossico, distruggendo cromosomi e DNA", secondo una recensione di un giornale norvegese.
Dato che previene l'ossidazione dei grassi, è utilizzata in alcuni alimenti per animali, incluso il cibo per pesci. Secondo la Nutraceutical Business Review, la descrizione della sostanza chimica da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare è piuttosto chiara: l'etossichina è "considerata tossica per gli organismi acquatici sulla base dei dati di tossicità acuta forniti per pesci, dafnie e alghe".
Dovresti mangiare pesce?
Le persone mangiano il pesce sin dagli albori. È stato un alimento base per l'umanità in ogni area dove si può reperire. Senza dubbio è uno degli alimenti che ha mantenuto in vita gli esseri umani, ma in molti modi, più che offrire solo sostentamento. È una proteina magra, con vitamine, minerali, acidi grassi e numerosi composti che possono allontanare pressione alta, degenerazione maculare, depressione, osteoporosi e diabete.
Un nuovo studio sulla rivista Circulation ha rivelato che le persone che mangiano due o più porzioni di pesce azzurro a settimana hanno "un rischio significativamente inferiore di infarto e ictus", anche se non fanno del "mangiare sano" una priorità.
Il pesce è un alimento sano, ancora una volta grazie agli alti livelli di omega-3 che presenta, una delle ragioni per cui la dieta mediterranea è salita alla ribalta negli ultimi anni. Gli omega-3 entrano nelle membrane cellulari, e questo è importante per la segnalazione cellulare ed essenziale per un cuore che funziona in modo ottimale.
Dovresti mangiare pesce? Le donne incinte e i bambini piccoli, ma in realtà tutti, dovrebbero evitare i pesci ad alto contenuto di mercurio. Per le opzioni più sane i benefici sono più dei rischi, però, per la maggior parte delle persone.
Come regola generale, i migliori sono pesci piccoli, di acqua fredda e grassi, una fonte ideale di omega-3 con un basso rischio di contaminazione. I pesci più sani che ti suggerisco di considerare di mangiare sono spesso acciughe, sardine, sgombri, aringhe e salmone dell'Alaska pescato in natura: evita le varietà d'allevamento, sia per la tua salute che per l'ambiente.