Perché il cervello ha bisogno di musica

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BREVE RIASSUNTO-

  • La musica stimola attività nel nucleus accumbens, una parte del cervello che rilascia la dopamina, l'ormone del benessere, che aiuta a prendere le decisioni
  • Il cervello impara a prevedere come si sviluppano i diversi brani musicali utilizzando il riconoscimento e la previsione dei modelli, abilità che si pensa siano state fondamentali per il nostro progresso evolutivo
  • Quando si ascolta la stessa musica, persone diverse sperimentano un'attività cerebrale simile, questo spiega perché musica ha la capacità di unire e avvicinare le persone
  • Si è scoperto che l'ascolto della musica riduce l'ansia meglio degli ansiolitici e ha anche effetti benefici sui bambini prematuri

Del Dott. Mercola

Se ti piace la musica, sai già che ascoltandola puoi rilassarti, far sparire lo stress, aumentare il tuo livello di energia durante l'allenamento, riportare alla mente vecchi ricordi, oltre a suscitare innumerevoli altre emozioni, troppe per elencarle tutte.

Anche se non sei un appassionato, ci sono motivi convincenti per cui potresti volerlo diventare, recentemente rivelati da una serie di nuove ricerche.

La musica stimola diversi cambiamenti nel cervello collegati alle emozioni e al prendere decisioni astratte

Quando ascolti musica, nel tuo corpo succedono molte più cose che la semplice elaborazione uditiva. La musica stimola attività nel nucleus accumbens, una parte del cervello che rilascia la dopamina, l'ormone del benessere, che aiuta a prendere le decisioni.

Allo stesso tempo, secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Science, vengono attivate anche l'amigdala, responsabile dell’elaborazione delle emozioni, e la corteccia prefrontale, che rende possibile un processo decisionale astratto.

Basandosi sull'attività cerebrale in alcune regioni, in particolare il nucleus accumbens, monitorato con risonanza magnetica funzionale mentre i partecipanti ascoltavano la musica, i ricercatori hanno potuto prevedere quanto denaro gli ascoltatori erano disposti a spendere per musica mai ascoltata prima d'ora. Come si potrebbe sospettare, le canzoni che scatenavano l'attività nelle aree emotive e intellettuali del cervello avevano un prezzo più alto.

È interessante notare, come osservato dall’autore principale dello studio, che il cervello impara a prevedere come i diversi brani musicali si sviluppano utilizzando il riconoscimento e la previsione dei modelli, abilità che possono essere state la chiave del nostro progresso evolutivo. Secondo quanto riportato dal Time:

"Queste previsioni dipendono dalla cultura e si basano sull'esperienza. Una persona cresciuta con il rock o con la musica classica occidentale non sarà in grado di prevedere lo sviluppo di un raga indiano, per esempio, e viceversa.

Se, tuttavia, un brano si sviluppa in un modo che è al tempo stesso leggermente nuovo e ancora in linea con la previsione del nostro cervello, tende a piacerci molto. E questo, dice Salimpoor, è dovuto al fatto che abbiamo portato a temine una sorta di conquista intellettuale.

La musica può, in altre parole, attingere a un meccanismo cerebrale che è stato la chiave del nostro progresso evolutivo. La capacità di riconoscere gli schemi e di generalizzare a partire dall'esperienza, di prevedere quello che probabilmente accadrà in futuro - in breve, la capacità di immaginare - è qualcosa che gli esseri umani fanno molto meglio di qualsiasi altro animale. È quello che ci ha permesso (aiutati dal pollice opponibile, abilità molto meno glamour) di conquistare il mondo".

Perché la musica ci fa sentire uniti

Finora abbiamo parlato del fatto che la musica è coinvolta sia nei centri emotivi che intellettuali del cervello, ma ha anche una, quasi misteriosa, capacità di connetterci l'uno all'altro.

A questo proposito, una ricerca ha evidenziato una delle ragioni per cui questo potrebbe succedere. Ascoltando quattro brani di musica classica che non avevano mai sentito prima, il cervello dei partecipanti allo studio ha reagito più o meno allo stesso modo. Quando i partecipanti ascoltavano la stessa musica, le aree coinvolte nella pianificazione del movimento, nella memoria e nell'attenzione avevano tutte schemi di attivazione simili. Questo suggerisce che ognuno di noi può sperimentare la musica in modi simili.

Secondo l’autore principale dello studio:

"Passiamo molto tempo ad ascoltare la musica, spesso in gruppo, e in combinazione con il movimento sincronizzato e la danza... Noi, abbiamo dimostrato per la prima volta che, nonostante le differenze individuali nelle nostre esperienze e preferenze musicali, la musica classica suscita un modello di attività altamente coerente tra gli individui in diverse strutture cerebrali, comprese quelle coinvolte nella pianificazione del movimento, nella memoria e nell'attenzione".

Il coautore Daniel Levitin, dottore di ricerca, approfondisce:

"Magari per natura non abbiamo la tendenza a buttarci in una folla di 20.000 persone, ma per un concerto dei Muse o dei Radiohead siamo disposti a farlo... C'è questa forza unificante che viene dalla musica, e non si ha con altre cose".

La musica allevia l'ansia meglio dei farmaci e fa bene ai bambini prematuri

Per un esempio più concreto dei poteri della musica, dopo aver esaminato 400 studi, una meta-analisi di Levitin e dei suoi colleghi ha rilevato alcuni sorprendenti benefici della musica. Uno di questi studi ha rivelato come l'ascolto della musica abbia portato a meno ansia e a livelli di cortisolo più bassi tra i pazienti che stavano per sottoporsi a un intervento chirurgico rispetto all'assunzione di farmaci ansiolitici.

Altre prove hanno dimostrato che la musica ha un impatto sugli anticorpi legati al sistema immunitario e può aumentare i livelli di cellule immunitarie che combattono i batteri. Ancora più ricerche hanno rivelato che suonare musica nel reparto di terapia intensiva neonatale (TIN) ha migliorato la salute dei bambini prematuri con difficoltà respiratorie o sepsi.

Se i genitori cantano ai bambini, o vengono riprodotti suoni che imitano quelli percepiti nell’utero, si verificavano numerosi benefici, tra cui cambiamenti nella frequenza cardiaca, nel comportamento di suzione e nei livelli di stress dei genitori. I ricercatori hanno riscontrato che:

"Il suono e la ninna nanna possono migliorare i comportamenti alimentari e i modelli di suzione, possono aumentare i periodi prolungati di stato di quiete e di allerta. Le ninne nanne preferite dai genitori, cantate dal vivo, possono migliorare la formazione di un legame, diminuendo così lo stress che i genitori associano alla cura del neonato prematuro".

Nell'insieme, le ultime ricerche dimostrano che l'uso della musica come strumento terapeutico per i neonati e per gli adulti è un'ottima motivazione ad ascoltarla.

Perché la musica dovrebbe anche fare parte dei tuoi allenamenti

Molte persone indossano istintivamente le cuffie che trasmettono la propria musica preferita, quando vanno in palestra. Certi tipi di musica possono motivarti a correre più veloce, o a continuare anche se sei stanco, permettendoti di allenarti meglio.

Inoltre, la ricerca ha dimostrato che l'ascolto della musica durante l'esercizio fisico aumenta i livelli cognitivi e le capacità di fluidità verbale nelle persone a cui è stata diagnosticata una malattia coronarica (collegata a un declino delle capacità cognitive). I segni di miglioramento nelle aree di scioltezza verbale appaiono più che raddoppiati dopo l'ascolto della musica rispetto alle sezioni di allenamento senza.

Anche l'ascolto della musica durante l'esercizio fisico può migliorare le prestazioni, aumentando la resistenza del 15%, ed è probabile che il movimento segua il ritmo della canzone. Ad esempio, in uno studio, quando il ritmo della musica rallentava, anche il livello di sforzo dei soggetti si riduceva. E quando il ritmo aumentava, le loro prestazioni ne seguivano l'andamento.

Il corpo può rispondere semplicemente al ritmo a livello più o meno subconscio, ma il tipo e il ritmo della musica scelta durante l'allenamento può anche influenzare la motivazione cosciente.

Qual è la musica migliore?

Quando una canzone ti dà l'energia e ti fa muovere, te ne rendi conto: quelle sono le canzoni che probabilmente aggiungerai naturalmente alla tua playlist di allenamento. Lo stesso quando una canzone ti fa sentire rilassato, allevia l'ansia o il dolore, o aumenta il tuo stato d'animo. La selezione della musica è un processo molto personale e molto intuitivo.

In altre parole, solo tu sai qual è la musica "migliore" per te, e questo inevitabilmente cambierà, non solo giorno per giorno con il tuo umore, ma anche nel tempo e nei diversi capitoli della tua vita.

Per ora, la tecnologia ci ha dato un modo semplice per sfruttare la potenza della musica, permettendoti di creare diverse playlist per ogni momento della giornata (attività fisica, lavoro, relax), in modo da poter accedere istantaneamente alla musica giusta per il tuo umore o al momento. Puoi ascoltare la musica via radio su Internet utilizzando servizi gratuiti come Pandora, che in realtà creerà stazioni per te in base ai tuoi gusti musicali.

Personalmente utilizzo sempre Spotify, che ormai è il sistema più diffuso e presenta probabilmente ben oltre il 95% della musica che potresti mai ascoltare.

Qualunque sia il metodo scelto, inserire la musica nel tuo stile di vita è un modo semplice ma potente per migliorare la tua salute e la tua vita.