Terapie a supporto metabolico per il miglioramento delle cure per il cancro

terapie metaboliche

BREVE RIASSUNTO-

  • Gli oncologi in Turchia, non essendo soggetti alle stesse restrizioni statunitensi, stanno utilizzando un protocollo di trattamento chetogenico che sta mostrando regressioni scioccanti in molti pazienti affetti da cancro al 4° stadio
  • Utilizzando strategie di supporto metabolico come la dieta chetogenica e il digiuno, è possibile sottoporre il paziente solo a una dose minima di chemioterapia, eliminando così molti degli effetti collaterali e dei rischi derivanti dal trattamento, migliorandone al contempo i risultati
  • I malati di cancro al pancreas al 4° stadio hanno un'aspettativa di vita di sei mesi. Eppure, la chemioterapia a supporto metabolico è riuscita a indurre la regressione completa anche in pazienti in stadio avanzato

Del Dott. Mercola

Ogni giorno, solo negli Stati Uniti muoiono prematuramente più di 1.600 persone di cancro, 20.000 in tutto il mondo. Anche se la situazione può sembrare irrimediabile, esistono metodi efficaci per andare contro le statistiche.

Come scoprirai presto, al giorno d'oggi anche i malati di cancro in fase avanzata possono avere una nuova speranza.

In questo articolo scopriamo le teorie di Travis Christofferson, autore della pubblicazione "Tripping Over the Truth: How the Metabolic Theory of Cancer is Overturning One of Medicine's Most Entrenched Paradigms" (disponibile solo in inglese) e il dottor Abdul Kadir Slocum, del ChemoThermia Oncology Center in Turchia.

I due ricercatori presentano i dati di uno dei primi studi che documenta l'efficacia delle terapie metaboliche e della chetosi nutrizionale nel trattamento del cancro in stadio avanzato.

La guerra al cancro è stata persa molte volte

A metà degli anni '70, gli scienziati credevano di aver finalmente compreso le basi molecolari del cancro. L'ipotesi più diffusa era che il cancro fosse causato da mutazioni sequenziali di oncogeni chiave, che potevano quindi essere colpiti con precisione utilizzando terapie basate sui geni. Questo ha inaugurato la terapia mirata.

Purtroppo, i farmaci antitumorali mirati sono stati una triste delusione. Hanno a malapena fatto la differenza sui tassi di mortalità per cancro. A livello mondiale, nel 2013 sono stati spesi 91 miliardi di dollari in oncologia. Nel 2014, non è stato approvato nessun farmaco antitumorale con un costo inferiore a 100.000 dollari per un ciclo di trattamento.

Nel 2015 sono stati approvati otto farmaci dal costo di oltre 120.000 dollari l'uno per un ciclo di trattamento. Come fa notare Christofferson, questa strada finirà per mandare in bancarotta il sistema sanitario. Come se non bastasse, nella migliore delle ipotesi questi farmaci hanno un'efficacia esclusivamente marginale.

Facciamo l'esempio del Tarceva, un farmaco contro il cancro approvato circa 10 anni fa. Ha effetti collaterali significativi, è costoso e aumenta la sopravvivenza media dei malati di cancro al pancreas di appena 10 GIORNI!

"Nel frattempo, abbiamo in panchina queste terapie non brevettabili, che invece potrebbero essere potenzialmente rivoluzionarie per il cancro, ma non hanno un sostegno miliardario per ottenere prove sulla loro efficacia e farle adottare dalla comunità oncologica," afferma Christofferson.

"Abbiamo interessanti terapie metaboliche, riproponendo i farmaci che potremmo usare. Bisognerebbe semplicemente allentare l'oppressivo ambiente normativo in modo da poter superare l'onere della prove e i dati di Fase 1 e Fase 2, se otteniamo una buona risposta obiettiva.

Se questi farmaci sono sicuri, allora saranno altrettanto sicure anche le terapie. Questo dovrebbe bastare.

Nell'epilogo del mio libro, mi chiedo: "Come vivremmo se ci fosse un ambiente normativo meno oppressivo simile agli anni '70, e ai buoni oncologi fosse permesso di... provare alcune di queste terapie in clinica e vedere cosa succede?"

Ecco perché sono felice di avere Slocum qui, perché ci ha offerto un assaggio di come saranno le terapie metaboliche una volta che verranno inserite nelle cliniche".

Gli oncologi turchi applicano la teoria metabolica del cancro

Il dottor Slocum è originario degli Stati Uniti, ma è cresciuto e ha completato la sua formazione medica a Istanbul, in Turchia e fa parte di un team composto da quattro medici all’interno del ChemoThermia Oncology Center.

La persona più anziana del team, il professor Bulent Berkarda, è stato il primo oncologo in Turchia. Formatosi negli Stati Uniti, Berkarda ha fondato il primo Dipartimento di Oncologia Medica della Turchia presso l'Università di Istanbul nel 1974 e lavora nell'oncologia da oltre 40 anni.

Insieme a Berkarda, l'altro medico oncologo del team, il professore assistente Mehmet Salih İyikesici ha completato la sua formazione nelle principali scuole di medicina tuche.

Il protocollo di trattamento presso il ChemoThermia Oncology Center comprende:

Chemioterapia a supporto metabolico

La chemioterapia a supporto metabolico prevede l'applicazione della chemioterapia con una varietà di interventi per supportarne l'efficacia.

Al centro, tutti i pazienti oncologici vengono sottoposti a una dieta chetogenica, che crea stress metabolico alle cellule tumorali. Quindi, prima di somministrare la chemio, il paziente esegue un digiuno di 14 ore, aumentando ulteriormente lo stress metabolico delle cellule tumorali.

A questo punto, i pazienti avranno un livello di glucosio nel sangue di circa 80 milligrammi per decilitro (mg/dL). Vengono, quindi, applicati inibitori della glicolisi per inibirne la via nelle cellule tumorali, creando una quantità eccezionale di stress metabolico, dato che le cellule tumorali sono già affamate di glucosio.

Quindi, viene utilizzata l'insulina per abbassare i livelli di glucosio nel sangue a circa 50 o 60 mg/dL, e causare una lieve ipoglicemia. A questo punto, viene eseguita la chemioterapia.

Anche gli oncologi turchi sono vincolati da protocolli di trattamento "standard", che includono la chemioterapia. Come indicato da Slocum, “secondo l'attuale regime mondiale… il paziente, anche in Turchia, deve ricevere quanto descritto nelle linee guida. Se vai contro le linee guida e il paziente non riceve la cura standard, ovvero la chemioterapia, allora sei nei guai." Essenzialmente, aggirano il problema semplicemente applicando la dose più bassa possibile descritta nelle linee guida.

Con questo approccio metabolico è possibile impiegare una dose di chemioterapia nettamente più bassa, riducendo così il rischio di effetti collaterali. Nei giorni seguenti alla chemioterapia, viene applicata l'ipertermia e l'ossigenoterapia iperbarica, oltre a un'infusione giornaliera di terapie con inibitori della glicolisi con vitamina C ad alte dosi (50 gr) e dimetilsolfossido (DMSO).

Risposta completa per il cancro del retto al 3° stadio

Nella prima pubblicazione dello studio del team, risalente al 2016, è stata riportata una risposta completa per il cancro del retto al 3° stadio. Lo standard di cura per il cancro del retto, nonché l'unica, era la chirurgia o la chemioradioterapia seguita da un intervento chirurgico. In questo caso, hanno utilizzato la chemioterapia, la radioterapia e l'ipertermia a supporto metabolico. Non è stato necessario alcun intervento chirurgico.

"Il motivo per cui abbiamo pubblicato questo studio, era proprio per spiegare cos'è la chemioterapia a supporto metabolico e dimostrare quanto può essere efficace", afferma Slocum.

"Il paziente oggetto dello studio, all'epoca aveva 81 anni. Solitamente, in un paziente di 81 anni non è possibile applicare i regimi chemioterapici standard. Non potrebbe tollerarli. Grazie al nostro metodo di applicazione, questo paziente è riuscito a ricevere dosi più basse di chemioterapia a supporto metabolico, insieme alla radioterapia e all'ipertermia".

Nel video, Slocum mostra la tomografia iniziale computerizzata a emissione di positroni (PET-CT) di questo paziente che aveva un tumore al retto largo 5,5 centimetri. Tre mesi dopo, il tumore era in piena regressione.

"Questa pubblicazione ha dimostrato principalmente che la chemioterapia, se applicata a supporto metabolico, può essere effettuata anche su pazienti che normalmente non possono ricevere le cure. Inoltre, quando viene applicata con maggiore efficacia, si possono ottenere risposte che generalmente non sono comuni, come risposta completa in questo stadio, grazie al supporto metabolico".

Serie di casi sul cancro al pancreas

Il secondo documento pubblicato esponeva una serie di casi di 33 pazienti con adenocarcinoma pancreatico (tumore al pancreas) al 3° e 4° stadio. Si tratta di uno dei tumori più aggressivi e mortali conosciuti. Riguardava l'analisi retrospettiva dei pazienti trattati presso la clinica tra il 2011 e il 2015. L'81% di questi pazienti era al 4° stadio nel momento in cui si è sottoposto al trattamento, e molti di loro presentavano anche metastasi epatiche di grandi dimensioni.

Generalmente, se un paziente ha un adenocarcinoma pancreatico al 4° stadio, la sua aspettativa di vita è di circa sei mesi, massimo 10. Se presentano anche metastasi epatiche di grandi dimensioni, il decesso può verificarsi in genere entro poche settimane o mesi. Eppure, nonostante la maggior parte dei pazienti era già allo stadio terminale, ha risposto particolarmente bene al trattamento.

Su questi pazienti è stato applicato nuovamente il protocollo convenzionale standard a supporto metabolico che utilizza la chemioterapia a base di gemcitabina o il folfirinox, accoppiandola a ipertermia, ossigenoterapia iperbarica, dieta chetogenica, integratori e inibitori della glicolisi.

Quando il documento è stato pubblicato nel 2016, il 54% di questi pazienti era ancora vivo e la maggior parte sta ancora ricevendo trattamenti di follow-up. Seguendo il protocollo convenzionale, la media di sopravvivenza prevista con il protocollo basato sulla gemcitabina sarebbe stato di 6,2 mesi. Seguendo il protocollo con folfirinox di 11,1 mesi. Mentre, utilizzando il protocollo a supporto metabolico, è schizzata fino a 20 mesi e il 54% dei pazienti è ancora vivo.

Serie di casi con cancro al polmone al 4° stadio

Successivamente, lo stesso team ha pubblicato un documento sul carcinoma polmonare non a piccole cellule al 4° stadio. Qui, hanno applicato un regime chemioterapico utilizzando carboplatino e paclitaxel. Gli studi clinici su larga scala mostrano un tempo di sopravvivenza previsto da 6 a 11 mesi. Inoltre, i pazienti al 4° stadio in genere non riescono a tollerare i regimi chemioterapici convenzionali, quindi nessuno studio su larga scala si è concentrato sui pazienti in fase avanzata.

Utilizzando il protocollo a supporto metabolico, tuttavia, tutti i 44 pazienti dello studio sono riusciti a ricevere il trattamento, e il tempo di sopravvivenza complessivo è stato di 43,4 mesi, ovvero oltre il 400% in più rispetto a qualsiasi altra media di sopravvivenza con regime chemioterapico standard.

I tassi di sopravvivenza per i tumori in fase avanzata migliorano notevolmente con le terapie metaboliche

Il Dr. Slocum, tomografie alla mano ha esaminato diversi casi di pazienti, indicando la notevole risposta di quelli con cancro avanzato del retto, pancreas, stomaco, polmone e seno.

È stata, in base alle mie conoscenze, la prima volta che tutti questi dati sono stati condivisi pubblicamente. È davvero emozionante rivelare al mondo la sconvolgente efficacia di ciò di cui parla da tempo il dottore di ricerca Thomas Seyfried. Inoltre, se si è al 1° o 2° stadio, sarà molto più facile curare il cancro. È probabile che i risultati con i tumori in fase iniziale siano a dir poco fenomenali.

È necessario avere una disciplina ferrea quando si ha la propria vita nelle mani

Ovviamente, quando si utilizzano le terapie metaboliche, la risposta del paziente svolge un ruolo fondamentale nell'ottenere un esito positivo. I dottori non cucineranno il cibo adatto al paziente, né lo costringeranno ad assumere integratori o a non mangiare quando è il momento di digiunare. È il paziente stesso che deve essere molto diligente e disciplinato nel seguire il regime specificato. Come notato da Slocum, quando i pazienti non rispondono come previsto, il sondaggio di solito rivela il problema, ad esempio che non hanno seguito la dieta.

In buona sostanza, se si ha una condizione che mette a rischio la vita come un cancro al 4° stadio, è necessario essere ossessivi-compulsivi e seguire il regime alla lettera. Non si può "sgarrare" dal protocollo se ci si aspetta determinati risultati. Bisogna riuscire a entrare seriamente in chetosi nutrizionale. Detto questo, se stai semplicemente cercando di migliorare la salute o vuoi rallentare il processo di invecchiamento, scegliere un approccio più bilanciato che alterna un buon apporto di carboidrati a periodi di restrizione, invece di rimanere costantemente in chetosi nutrizionale, è l'opzione migliore.

Come dimostra questo studio, la chetosi nutrizionale è molto potente, ma se fatta in maniera continuativa, può essere altamente controproducente. Bisogna prevedere giorni in cui mangi più carboidrati netti e più proteine, specialmente quando esegui allenamenti di forza, per prevenire la sarcopenia, condizione diffusa nel cancro.

Questo perché, quando le cellule tumorali vengono private di glucosio, abbattono il tessuto muscolare per estrarne la glutammina. È interessante notare che Seyfried sta lavorando con un inibitore della glutammina chiamato DON per evitare che ciò accada, rendendo così la terapia ancora più efficace.

È importante capire che la "magia metabolica" si verifica effettivamente durante quella fase di rialimentazione quando i carboidrati e le proteine ​​netti vengono aumentati, il che aumenta la crescita muscolare. Dopo un giorno o due, si può tornare alla chetosi nutrizionale. In genere, viene fatto una volta alla settimana. Slocum usa questa tecnica pure sui malati di cancro, anche se loro possono mangiare quantità di carboidrati netti un po' più elevate soltanto una volta ogni due o tre settimane, nel giorno in cui ricevono la chemio.

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