La carne creata in laboratorio è un disastro in corso

Sottoposto a fact-checking
carne finta

BREVE RIASSUNTO-

  • Se si guarda oltre il marketing green, per la carne creata in laboratorio siamo davanti un clamore che sta ingigantendo la realtà: le sue promesse sono destinate a fallire
  • Nel febbraio 2021, il Good Food Institute (GFI), gruppo senza scopo di lucro dietro l'industria delle proteine alternative, ha pubblicato un'analisi tecno-economica della carne creata in laboratorio, nel rapporto si afferma che questa potrebbe essere economicamente fattibile entro il 2030, affermazione contestata da diversi esperti
  • Secondo un esperto il costo per 1 chilogrammo (kg) di prodotto da coltura cellulare per il consumo umano sarebbe superiore a 3.600-8.500 dollari
  • Per la produzione occorrerebbero specifiche di livello farmaceutico e “camere bianche” asettiche a causa del lento tasso di crescita delle cellule di coltura, che le rende estremamente vulnerabili alla contaminazione da batteri e virus, mentre il rapporto del Good Food Institute prevede solo specifiche "alimentari”

Del Dott. Mercola

La carne creata in laboratorio viene promossa come il trend del futuro, come il modo "verde, sostenibile" di avere e mangiare la carne. Nessun animale che soffre, nessuna emissione di gas serra: solo proteine simili alla carne che avranno esattamente lo stesso sapore degli hamburger e delle bistecche a cui sei abituato. Sembra troppo bello per essere vero?

Se si guarda oltre il marketing green, per la carne creata in laboratorio siamo davanti a un clamore che sta ingigantendo la realtà e le promesse sono destinate a fallire. Le carni finte non hanno a che fare con la salute o quella dell'ambiente, ma sono uno strumento per eliminare gradualmente agricoltori e allevatori e sostituirli con un prodotto alimentare ultra processato che può essere controllato tramite brevetti.

Non solo la carne creata in laboratorio ultralavorata non è una scelta salutare per gli esseri umani, ma la produzione è afflitta da problemi ambientali e di contaminazione che potrebbero ostacolare l'industria prima che decolli. Ironia della sorte, la vera salvezza del futuro non si troverà attraverso la tecnologia, ma con il ritorno a pratiche agricole rigenerative testate e apprezzate da secoli.

Il GFI promette carne finta entro il 2030

Nel febbraio 2021, il Good Food Institute (GFI), gruppo senza scopo di lucro dietro l'industria delle proteine alternative, ha pubblicato un'analisi tecno-economica della carne coltivata, preparata dalla società di consulenza CE Delft. Nel rapporto dicono di aver sviluppato un modello per ridurre i costi attuali della produzione di carne creata in laboratorio, al punto da renderla economicamente fattibile in impianti su vasta scala entro il 2030, un modello che hanno definito "fattibile".

Ma come ha scritto Joe Fassler, vicedirettore di The Counter, in un'esposizione approfondita sulla scienza che sta dietro alla carne creata in laboratorio, questo significherebbe abbassare "il prezzo di produzione da oltre 10.000 dollari per libbra di oggi a circa 2,50 dollari per libbra nei prossimi nove anni: una sorprendente riduzione di 4.000 volte”.

Il rapporto di GFI fa sembrare che la carne creata sarà prontamente disponibile sugli scaffali dei generi alimentari entro il prossimo decennio, ed è questo tipo di propaganda di cui hanno bisogno se vogliono continuare ad attrarre finanziamenti pubblici e privati. I sostenitori chiedono al governo degli Stati Uniti di investire miliardi in prodotti a base di carne finta, ma se falliscono, come suggerisce la scienza, saranno i contribuenti a soffrirne.

Nel rapporto di The Counter, Fassler ha parlato con Paul Wood, ex dirigente dell'industria farmaceutica, così indignato dal rapporto TEA di GFI, che "ha fatto poco per giustificare un aumento degli investimenti pubblici", che ha assunto Huw Hughes, ex collega di Pfizer e consulente privato che ha lavorato su più siti per coltivare cellule su larga scala, per esaminare l'analisi di GFI.

Nella sua recensione, Hughes ha scritto che "un prodotto finito adatto al consumo non è definito, e quindi ipotizzare un costo per un prodotto di consumo accettabile è impegnativo". Ha stimato però che il costo per 1 chilogrammo (kg) (35,27 once) di prodotto di coltura cellulare per il consumo umano sarebbe superiore a 3.600-8.500 dollari per kg. "In confronto", ha scritto, "il prezzo all'ingrosso della carne di pollo negli Stati Uniti è di 3,11 dollari".

Carne creata afflitta da sfide tecniche

Mentre il GFI sta spingendo per maggiori investimenti per portare sul mercato carne creata in laboratorio, un altro TEA, questo condotto dall'ingegnere chimico David Humbird per Open Philanthropy, ha scoperto che la carne coltivata potrebbe restare troppo costosa per essere mai immessa sul mercato e ha affermato che sfide tecniche estreme risulterebbero probabilmente insormontabili. Fassler ha scritto:

“Anche se Humbird espone il suo caso con un livello di dettaglio tecnico senza precedenti, la sua argomentazione può essere riassunta in modo semplice: il costo delle strutture di coltivazione sarà sempre troppo oneroso e il costo dei mezzi di crescita sarà sempre troppo alto, perché l'economia di carne creata possa avere un senso. È una scoperta netta, insolitamente inequivocabile per un documento scientifico, e avrebbe dovuto fare scalpore nella sfera di proteine alternative".

Una distinzione importante è che il GFI presuppone che le strutture per la carne coltivata del futuro saranno di qualità alimentare, anziché di qualità farmaceutica, l'ultima delle quali aumenterebbe ulteriormente i costi. Il rapporto di Humbird presumeva che sarebbero state necessarie specifiche di livello farmaceutico e "camere bianche" asettiche a causa del lento tasso di crescita delle cellule di coltura, che le rende estremamente vulnerabili alla contaminazione da batteri e virus. Secondo quanto Humbird sostieneFassler:

“I batteri crescono ogni 20 minuti e le cellule animali sono bloccate a 24 ore. La coltura si potrebbe distruggere in poche ore, basterebbe un evento di contaminazione … Ci sono casi documentati, fondamentalmente, di operatori che fanno ammalare la coltura.

Non serve neanche che l'operatore abbia il raffreddore, basta una particella virale su un guanto. O un guanto non ripulito da una linea. La coltura non ha sistema immunitario. Se ci sono particelle di virus che possono infettare le cellule, lo faranno. E generalmente, le cellule muoiono e poi non c'è più prodotto. Lo butti via e basta".

Wood ha aggiunto: "Stiamo dicendo, ragazzi, che il prodotto deve essere di qualità farmaceutica perché il processo lo richiederà. Il punto non è se qualcuno permetterà [di concorrere con specifiche di qualità alimentare.] È solo il fatto che non puoi farlo fisicamente".

Il tentativo di utilizzare grandi reattori per cellule animali a crescita lenta non fa che complicare ulteriormente le cose. L'utilizzo delle specifiche di livello farmaceutico di Humbird per costruire uno degli ipotetici impianti di produzione di carne finta del GFI con “130 reattori fed-batch e 430 reattori a perfusione” potrebbe costare più di 1 miliardo di dollari.

Il siero fetale bovino viene spesso utilizzato per coltivare cellule

Il siero fetale bovino (FBS), che proviene da vitelli fetali, viene spesso utilizzato per coltivare cellule a causa delle proteine e delle vitamine che contiene. Fassler ha citato uno studio del 2013 che affermava: "In molti comuni terreni di coltura, l'unica fonte di micronutrienti è il siero bovino fetale (FBS) …"

Quando il pollo allevato in laboratorio prodotto dalla startup statunitense Eat Just ha debuttato a Singapore nel 2020, diventando la prima carne coltivata ad essere venduta in un ristorante, era prodotto utilizzando siero fetale bovino, annullando in gran parte uno dei principi chiave della retorica della carne creata: che è fatta senza animali.

La coltivazione di carne creata in laboratorio senza siero fetale è un altro ostacolo che l'industria dovrà superare, perché attualmente il prodotto privo di siero può far sì che la carne coltivata costi oltre 20.000 dollari al kg. Il rapporto del GFI ha suggerito che se il costo dei medium privi di FBS potesse essere ridotto, il costo della carne coltivata si ridurrebbe del 90%. Anche questo, però, è improbabile.

"[Il] rapporto non fornisce prove per spiegare perché questi costi di micronutrienti diminuiranno, e sia Wood che Hughes hanno espresso scetticismo sul fatto che sarà così", ha scritto Fassler. “'Dicono, oh, ma questi costi spariranno nel giro di cinque o 10 anni', ha detto Hughes. 'E non c'è nessuna spiegazione su come o perché.'”

Gli amminoacidi sono un altro ostacolo. Le cellule coltivate richiedono la loro sopravvivenza e Humbird ha stimato che il loro costo aggiungerebbe circa 8 dollari per libbra (450 grammi) al prodotto finito. Il GFI ha indicato un costo notevolmente più basso, 40 centesimi per chilogrammo, ma questo si basa su una polvere proteica di aminoacidi venduta a 400 dollari a tonnellata su Alibaba.com, ma che non è adatta al consumo umano.

La carne coltivata probabilmente non nutrirà il mondo

Nel tentativo di creare carne coltivata nella quantità che sarebbe necessaria per sfamare il mondo, i problemi logistici sono numerosi e, forse, insormontabili. Ci sono prodotti di scarto - cataboliti - da affrontare, perché anche le cellule in coltura espellono rifiuti tossici.

E l'ossigeno e i nutrienti disponibili devono essere adeguatamente distribuiti a tutte le cellule, cosa difficile in un grande reattore. Agitare le cellule più velocemente o aggiungere più ossigeno può aiutare, ma questo può causare uno stress fatale alle cellule medesime.

"Quando le cellule muoiono in grandi quantità, si trasformano in questo tipo di roba viscida che è davvero orribile", ha detto Hughes a Fassler. "Davvero non puoi permetterti che succeda".

I "benefici" ambientali sono anch'essi incerti quando si tiene conto della produzione di soia e dell'uso di fonti energetiche convenzionali. Se si tiene conto di questo, l'analisi del ciclo di vita del GFI ha rilevato che la carne coltivata può essere peggiore per l'ambiente rispetto a pollo e maiale prodotti in modo convenzionale.

La carne finta è un disastro per la salute

Mentre la carne coltivata è ancora molto lontana dal raggiungere il mainstream, le alternative alla carne a base vegetale sono già qui. Anche queste alternative sono cibi spazzatura ultraprocessati con quantità eccessive di grassi omega-6 sotto forma di acido linoleico (LA). Che rappresenta uno dei più significativi contributori alla disfunzione metabolica. A mio parere, questo veleno metabolico è il principale responsabile dell'aumento dei tassi di malattie croniche.

L' acido linoleico porta a grave disfunzione mitocondriale, diminuzione dei livelli di NAD+, obesità, insulino-resistenza e radicale diminuzione della capacità di generare energia. L'ingegneria genetica utilizzata per produrre il sapore e la consistenza della vera carne non riproduce una sana composizione di acidi grassi perché il substrato è costituito da oli di colza e girasole come fonte primaria di grasso. L'olio di girasole utilizzato sia in Impossible Burgers che in Beyond Meats è del 68% di acido linoleico, una quantità straordinariamente alta.

È pericoloso perché l' acido linoleico è suscettibile all'ossidazione e provoca sottoprodotti di ossidazione chiamati OXLAM (metaboliti ossidativi dell'acido linoleico). Questi sottoprodotti devastano il DNA, le proteine, i mitocondri e la membrana cellulare. Questo significa che la carne finta sta fallendo in tutte le misure di sostenibilità e salute.

Gli scienziati stanno persino lavorando su carne prodotta in laboratorio da cellule umane che vengono raccolte dall'interno della guancia, quindi non si può dire fino a che punto arriverà l'industria della carne fabbricata.

Ancora una volta, non si tratta di salute umana o dell'ambiente. Utilizzando la proprietà intellettuale, i giganti della tecnologia sperano di sostituire gli animali viventi con alternative brevettate di origine vegetale e animale, che controlleranno efficacemente l'approvvigionamento alimentare.

Circa 242.000 acri di terreno agricolo di Bill Gates - sparsi tra Illinois, Louisiana, California, Iowa e quasi una dozzina di altri stati - sembrano essere destinati alle colture di mais e soia geneticamente modificate, in altre parole, la base per la carne finta e gli alimenti ultralavorati.

Il critico gastronomico del Financial Times, Tim Hayward, ha scritto un pezzo nel settembre 2021, in cui ha sostenuto con forza come la carne coltivata in laboratorio non c'entri con la sostenibilità o con il prendere decisioni "verdi", ma piuttosto con la proprietà intellettuale (IP) e con la creazione di una fortuna finanziaria.

Ha assunto una prospettiva storica sulla proprietà intellettuale, elencando i brevetti che sono stati depositati per proteggere cereali per la colazione, bevande gassate, farmaci, vaccini, piante geneticamente modificate e pesticidi. In ogni caso l'IP di proprietà di Kellogg, Coca-Cola, McDonald's, Big Pharma e aziende agrochimiche è stata la linfa vitale del loro successo finanziario.

La carne finta non è la risposta

L'EAT Forum, co-fondato dal Wellcome Trust, ha sviluppato una dieta per la salute planetaria progettata per essere applicata alla popolazione globale. Si tratta di ridurre l'assunzione di carne e latticini fino al 90%, sostituendoli in gran parte con alimenti prodotti in laboratorio, insieme a cereali e olio.

La loro più grande iniziativa si chiama FReSH, che mira a trasformare il sistema alimentare lavorando con aziende biotecnologiche e di carne contraffatta per sostituire gli alimenti integrali con alternative create in laboratorio. In altre parole, una volta che i giganti della tecnologia avranno il controllo di carne, latticini, cereali e oli, saranno loro a trarre profitto e controllare l'approvvigionamento alimentare.

Le società private che controllano l'approvvigionamento alimentare, alla fine controlleranno paesi e intere popolazioni. La biotecnologia spingerà agricoltori e allevatori fuori dall'equazione e minaccerà la sicurezza alimentare. In altre parole, il lavoro svolto in nome della sostenibilità e del salvataggio del pianeta darà un maggiore controllo alle società private.

Per salvare il pianeta e sostenere la tua salute, evita tutte le alternative a base di carne finta e opta invece per cibo genuino e prodotti animali provenienti da allevamenti biologici. Quando acquisti cibo, cerca di conoscere il tuo agricoltore e metodi di agricoltura rigenerativa, biodinamica e/o da animali alimentati con erba, che ti forniscano cibo veramente sostenibile per una popolazione e un pianeta sani.