Melatonina per la sepsi

Sottoposto a fact-checking
Melatonina e sepsi

BREVE RIASSUNTO-

  • La melatonina svolge un ruolo importante nella funzione immunitaria. Dispone di antiossidanti e di funzioni che proteggono i mitocondri, e si è anche dimostrato efficace contro diverse infezioni batteriche e virali
  • È stato dimostrato che la melatonina inverte i sintomi dello shock settico diminuendo la sintesi delle citochine proinfiammatorie, prevenendo il danno ossidativo indotto dai lipopolisaccaridi (LPS), l'endotossinemia e le alterazioni metaboliche, sopprimendo l'espressione genica dell'ossido nitrico sintasi e prevenendo l'apoptosi (morte cellulare)
  • L'inflammasoma NLRP3 è uno dei principali responsabili della sindrome da insufficienza respiratoria acuta e della lesione polmonare acuta, entrambe potenziali esiti dell'infezione da COVID-19. La melatonina inibisce l'attivazione dell'inflammasoma NLRP3, offrendo quindi una potenziale protezione contro l'infezione

Analisi del Dott. Joseph Mercola - Revisione specialistica della Dott.sa Stephanie Seneff, Ph.D.

Sebbene la melatonina funzioni come regolatore naturale del sonno, essa influisce sulla salute in numerosi altri aspetti importanti. Per esempio, la melatonina:

È un potente antiossidante

Gioca un ruolo importante nella prevenzione del cancro

È importante per la salute cerebrale, cardiovascolare e gastrointestinale

Favorisce la funzione immunitaria in diversi modi

Può migliorare il trattamento di alcune malattie batteriche, tra cui la tubercolosi

Aiuta a ridurre l'infiammazione

Può prevenire o migliorare le malattie autoimmuni, tra cui il diabete di tipo 1

È un importante ormone energetico: Se la tua efficienza del sonno è compromessa, il che significa che non stai dormendo profondamente come dovresti, né per il tempo necessario, allora il tuo livello energetico ne risentirà negativamente

Come evidenziata dal Journal of Critical Care:

"La melatonina è una molecola versatile, sintetizzata non solo nella ghiandola pineale, ma anche in molti altri organi. La melatonina svolge un importante ruolo fisiologico nella regolazione del sonno e del ritmo circadiano, nell'immunoregolazione, nelle funzioni antiossidanti e mitocondriali protettive, nel controllo riproduttivo e nella regolazione dell'umore. La melatonina è stata anche segnalata come efficace nel combattere varie infezioni batteriche e virali".

Melatonina, un potenziale trattamento per la sepsi?

Un articolo sulla rivista Journal of Critical Care, pubblicato nel 2010, evidenzia ulteriormente il potenziale ruolo della melatonina nel trattamento della sepsi (avvelenamento del sangue), una condizione pericolosa per la vita, scatenata da un'infezione sistemica che provoca una reazione eccessiva del corpo e lancia una risposta immunitaria eccessiva e altamente dannosa.

Se non viene prontamente diagnosticata e trattata, può progredire rapidamente verso il fallimento di più organi e la morte. Una reazione che comporta una tempesta di citochine sembra essere il principale mezzo con cui il nuovo coronavirus COVID-19 (chiamato anche SARS-CoV-2, a causa della sua somiglianza con il coronavirus della SARS) pone fine alla vita di coloro che sono immunodepressi e/o anziani. Secondo il Journal of Critical Care:

"La melatonina è un efficace agente antinfiammatorio in vari modelli animali di infiammazione e sepsi, e la sua azione antinfiammatoria è stata attribuita all'inibizione dell'ossido nitrico sintasi con conseguente riduzione della formazione di perossinitrito, alla stimolazione di vari enzimi antiossidanti contribuendo così a migliorare la difesa antiossidante, e agli effetti protettivi sulla funzione mitocondriale e nella prevenzione dell'apoptosi.

In una serie di modelli animali di shock settico, così come in pazienti con malattia settica, la melatonina esercita effetti benefici per arrestare il danno cellulare e l'insufficienza multiorgano".

In sintesi, la melatonina sembra invertire i sintomi dello shock settico:

  • Riduzione della sintesi delle citochine proinfiammatorie
  • Prevenzione dei danni ossidativi indotti dai lipopolisaccaridi (LPS), l'endotossinemia e le alterazioni metaboliche
  • Soppressione dell'espressione genica della forma negativa dell'ossido nitrico, ossido nitrico sintasi inducibile (iNOS)
  • Prevenzione dell'apoptosi (morte cellulare)

Secondo gli autori, i modi in cui la melatonina previene lo shock settico sono complessi:

"Oltre all'azione localizzata sull'infiammazione, la melatonina esercita anche le sue azioni benefiche attraverso un percorso multifattoriale che comprende i suoi effetti come agente immunomodulante, antiossidante e antiapoptotico".

Effetti antisettici della melatonina

Uno studio su animali del 2019 sulla rivista Frontiers in Immunology analizza come la melatonina possa proteggere dalla sepsi polimicrobica - cioè dalla sepsi causata da più di un organismo microbico - la cui caratteristica è la grave perdita di linfociti a causa dell'apoptosi, che comporta una letalità doppia rispetto alla sepsi unimicrobica (sepsi causata da un singolo microbo).

In questo caso, la melatonina sembra offrire protezione avendo un effetto antibatterico sui globuli bianchi chiamati neutrofili. Un alto numero di neutrofili è un indicatore di infezione. Secondo gli autori dello studio del 2019:

"Il trattamento con melatonina ha inibito l'infiammazione dei tessuti periferici e i danni ai tessuti... riducendo di conseguenza la mortalità dei topi. Abbiamo scoperto che i macrofagi e i neutrofili esprimono i recettori della melatonina.

Dopo l'esaurimento dei neutrofili, la protezione indotta dalla melatonina contro le infezioni polimicrobiche non è riuscita nei topi, ma il trattamento con melatonina nei topi poveri di macrofagi ha attenuato la mortalità dei topi dovuta alla sepsi polimicrobica.

Inoltre, il trattamento con melatonina ha promosso lo sviluppo della trappola extracellulare dei neutrofili (NET), che ha contribuito all'attività antibatterica durante l'infezione polimicrobica, mentre le attività fagocitiche dei neutrofili sono state inibite dalla melatonina.

I dati di questo studio supportano gli effetti antisettici precedentemente inspiegabili della melatonina durante un'infezione polimicrobica e potrebbero essere potenzialmente utili per i pazienti umani affetti da sepsi".

Comprendere l'infezione da COVID-19

Il potenziale ruolo della melatonina nell'infezione da COVID-19 è stato affrontato anche in un ampio articolo del 14 marzo 2020 della ricercatrice medica Doris Loh, pubblicato sulla rivista online Evolutamente.

"I rapporti non ufficiali di medici e operatori sanitari dei fronti COVID-19 in Italia hanno descritto che la maggior parte dei pazienti presentava sintomi di polmonite interstiziale bilaterale che richiedeva l'intubazione (ventilazione invasiva) per assistere la respirazione diventata difficoltosa.

Si sono riscontrati casi di polmonite grave anche in pazienti giovani senza comorbidità, che hanno richiesto cure intensive in terapia intensiva", riferisce Loh. "Perché la SARS-CoV-2, il coronavirus responsabile dell'infezione da COVID-19, provoca la polmonite nei pazienti adulti indipendentemente dall'età?"

Una risposta può essere data dal fatto che la carica virale nei pazienti con infezione da COVID-19 è estremamente elevata: 1.000 volte superiore alla carica virale riscontrata nei pazienti affetti da SARS nel 2003.

Una ricerca preliminare citata da Loh mostra che il virus COVID-19 si replica attivamente nella gola durante i primi cinque giorni dopo l'insorgenza dei sintomi. Questa maggiore carica virale potrebbe essere ciò che permette al virus di sopraffare anche il sistema immunitario di alcuni individui più giovani e più sani.

L'elevata concentrazione di melatonina sta salvando i bambini piccoli dal COVID-19?

Come osservato da Loh, il tasso di mortalità dovuto al COVID-19 aumenta linearmente con l'età, con i pazienti di età superiore agli 80 anni che hanno il più alto tasso di mortalità. Non si conosce ancora la spiegazione del perché i bambini hanno meno probabilità di contrarre l'infezione o di mostrare sintomi anche quando sono infetti.

La dottoressa Loh, tuttavia, solleva la possibilità che possa avere qualcosa a che fare con la produzione di melatonina. Cita una ricerca che mostra i picchi di produzione di melatonina nella prima infanzia, in costante calo una volta raggiunta la pubertà. Alla fine dei 50 anni, la produzione di melatonina scende a livelli trascurabili.

"Cosa ha a che fare la melatonina con la SARS-CoV-2?" si chiede Loh. La risposta è che la melatonina aiuta ad inibire gli inflammasomi NLRP3.

"Il fatto che gli effetti della tempesta pro-infiammatoria delle citochine siano indotti dall'attivazione di infiammasomi NLRP3, la capacità della melatonina di inibire l'inflammasoma NLRP3 eleva questa potente molecola a una posizione davvero unica nella lotta contro il COVID-19", scrive Loh.

"Questo significa anche che se un paziente, indipendentemente dall'età, ha una quantità adeguata di melatonina, l'infettività del COVID-19 sarà notevolmente ridotta, e le possibilità di sviluppare un'insufficenza respiratoria diminuiranno significativamente".

Nel suo articolo, Loh fa riferimento a una serie di articoli scientifici a sostegno delle sue affermazioni. Oltre agli studi che mostrano che la melatonina inibisce i danni associati alla sepsi, gli studi hanno anche dimostrato che può contrastare le infiammazioni gravi e "ridurre notevolmente le lesioni polmonari [e] ridurre l'infiltrazione dei macrofagi e dei neutrofili nei polmoni... inibendo l'attivazione degli infiammasomi NLRP3", proteggendo così contro le lesioni polmonari acute.

I livelli di melatonina sono raddoppiati anche nel terzo trimestre di gravidanza rispetto al primo trimestre, il che può aiutare a spiegare perché le donne incinte infettate dal COVID-19 e i loro bambini ne sono usciti abbastanza illesi. Uno studio del 2020 condotto sui roditori ha anche dimostrato che la melatonina può aiutare a proteggere contro le lesioni polmonari causate da interventi di ventilazione meccanica.

"Il pieno potenziale terapeutico della melatonina nella sua capacità di modulare il sistema immunitario, in particolare la funzione critica di sopprimere le tempeste di citochine per prevenire la progressione della sindrome da stress respiratorio acuto (ARDS) e l'insufficienza respiratoria nei pazienti infetti è stata chiaramente dimostrata in uno studio di Huang et al. (2019).

Huang et al. hanno infettato alcuni roditori con il virus altamente letale e infettivo dell'influenza A H1N1. Il cotrattamento di questi roditori infetti con melatonina e un farmaco antivirale hanno aumentato significativamente i loro tassi di sopravvivenza rispetto ai topi trattati solo con antivirali", scrive Loh.

Il ruolo dei inflammasomi NLRP3 nell'infezione da COVID-19 aggiunge anche il supporto per l'uso di acido ascorbico (vitamina C), in quanto l'acido ascorbico ha dimostrato di inibire gli inflammasomi NLRP3 in modo dose-dipendente attraverso l'eliminazione di specie reattive dell'ossigeno nei mitocondri.

Evitare gli ACE inibitori durante l'epidemia di COVID-19

I nutrienti e i farmaci che sarebbe meglio evitare durante questa epidemia sono quelli che inibiscono l'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE). Qual è il problema degli ACE inibitori? Come spiegato da Loh, gli ACE inibitori aumentano l'espressione di ACE2 e il COVID-19 infetta le cellule ospiti legandosi ai recettori ACE2 che si trovano sulle cellule epiteliali di polmoni, intestino, reni e vasi sanguigni.

Gli ACE-inibitori, cioè i farmaci che rilassano e dilatano i vasi sanguigni, sono comunemente prescritti per l'ipertensione arteriosa, per alcuni tipi di insufficienza cardiaca, per la prevenzione dell'ictus e per la prevenzione e il trattamento delle malattie renali. Questi farmaci funzionano inibendo l'isoforma specifico dell'ACE, ACE1. Di conseguenza, l'ACE2 è upregolato. Questo è un problema per quanto riguarda il COVID-19, poiché il virus riesce a penetrare nelle cellule attraverso la proteina ACE2 che funge da recettore.

Loh cita una ricerca pubblicata su The Lancet Respiratory Medicine in cui si suggerisce che l'assunzione di un ACE inibitore, sia esso un farmaco o un integratore nutrizionale, può peggiorare il rischio di infezione da COVID-19 e il rischio di complicazioni.

Alla fine del suo articolo, Loh offre suggerimenti per i dosaggi di melatonina e vitamina C, insieme a controindicazioni e tempi di integrazione.

Non agitarti e prendi le opportune precauzioni

Per ridurre la diffusione dell'infezione, ricorda quanto segue:

  • Lava frequentemente le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Per maggiori informazioni, leggi "L'impatto di lavarsi bene le mani contro l'infezione"
  • Evita di toccare gli occhi, il naso e la bocca
  • Se hai bisogno di tossire, tossisci nella piega del gomito o in un fazzoletto usa e getta. Butta il fazzoletto in un cestino e lavati le mani
  • Se non ti senti bene, resta a casa ed evita gli spazi pubblici

Se hai sintomi di malattia come tosse o starnuti, assicurati di indossare una mascherina chirurgica ogni volta che sei vicino agli altri per contenerne la diffusione.