Del Dott. Mercola
I trapianti di microbiota fecale (FMT) sono diventati sempre più popolari per curare le infezioni diarroiche, incluso il Clostridium difficile (C-diff). Sfortunatamente, dopo che i media hanno pubblicato risultati incoraggianti delle ricerche, molti hanno iniziato a seguire i consigli dati sui canali YouTube per eseguire i propri trapianti fecali.
Nonostante sia una pratica medica abbastanza comune, eseguire da soli il trapianto fecale espone a una serie di batteri che possono fare più male che bene. Le feci dei donatori ottenute da strutture mediche vengono prima vagliate e testate per i microbi precedentemente associati a condizioni di salute come il Parkinson e la sclerosi multipla, prima di essere utilizzate nelle procedure di trapianto.
I medici hanno riferito di pazienti che hanno manifestato un improvviso aumento di peso o hanno sviluppato nuove malattie intestinali dopo i trapianti fecali. Anche coloro che sembrano essere in buona salute possono trasportare silenziosamente batteri nocivi che potrebbero trasmettere ad altri.
I trapianti fecali sono diventati una cura di routine per coloro che soffrono di continue infezioni da C-diff, e i medici possono ora prescrivere feci di donatori liofilizzate in forma di capsule che i pazienti possono prendere per via orale.
Un nuovo studio pubblicato su Frontiers in Cellular and Infection Microbiology supporta la teoria secondo cui alcuni donatori fecali hanno batteri intestinali che aumentano il tasso di successo nel trattamento delle malattie rispetto al donatore medio. Chiamati "super donatori", lo studio rileva che i risultati della remissione clinica possono raddoppiare con le feci di un super donatore rispetto alle feci di un donatore medio.
I trapianti fecali da super donatori aumentano i tassi di successo
Dato che l'Alzheimer, la sclerosi multipla, l'asma, le malattie cardiache e alcuni tipi di cancro sono associati a cambiamenti nei batteri intestinali, i ricercatori si sono interessati nel capire cosa fa diventare super donatori fecali. L'autore senior dello studio Justin O'Sullivan, dottore di ricerca dell'Università di Auckland, afferma:
"Gli ultimi due decenni hanno visto un elenco crescente di condizioni mediche associate a cambiamenti nel microbioma: batteri, virus e funghi, specialmente nell'intestino.
In effetti, sappiamo già che le modifiche al microbioma intestinale possono contribuire alla malattia, sulla base di studi su topi privi di germi e di miglioramenti clinici nei pazienti umani dopo il ripristino del microbioma intestinale mediante il trapianto di feci da parte di un donatore sano".
L'efficacia del TMF nel trattamento delle malattie croniche è stata modesta, e scienziati e medici hanno riscontrato un'elevata.
ha superato gli altri, i donatori avevano un'elevata diversità del microbiota. Questi risultati variabilità nelle risposte dei pazienti. Alcuni studi hanno indicato la diversità microbica e la composizione del donatore, ritenendo che questi fattori aumentino il potenziale di un super donatore.
In questo nuovo studio, i ricercatori hanno esaminato le prove, approfondendo il fatto che le specie batteriche chiave possano essere fattori predittivi del successo del TMF. O'Sullivan e il suo team hanno analizzato più di 100 prove di trapianto fecale, trovando prove che non solo esistono super donatori, ma anche dati che potrebbero potenzialmente spiegarne il perché.
Nella piccola percentuale che possono essere significativi nell'aiutare a identificare come la microbiologia intestinale umana influenza la malattia per sviluppare lo screening per i donatori TMF.
Oggi, il tasso di guarigione complessivo per le infezioni ricorrenti di diarrea supera il 90%. Invece, il TMF per altre condizioni ha avuto un tasso medio di successo di appena il 20%. O'Sullivan ritiene che il modello di successo dimostri effettivamente l'esistenza di super donatori, in cui i tassi di remissione clinica possono raddoppiare rispetto a quelli del donatore medio.
Non per tutti funziona allo stesso modo
I ricercatori hanno inoltre scoperto l'equilibrio di altri batteri presenti nel campione di feci e che le interazioni tra loro influenzano la conservazione delle specie necessarie per trattare determinate condizioni. Approfondendo la situazione, i ricercatori hanno scoperto che contano sia le specie di batteri, che ciò che è presente intorno ad essi, come virus e altri detriti.
In definitiva, il team ha riconosciuto che la diversità batterica dei super donatori potrebbe non spiegare completamente la riuscita del trapianto, dato che alcuni fallimenti potrebbero essere attribuiti alla risposta immunitaria del ricevente ai microbi trapiantati, fattori potenzialmente derivanti da differenze genetiche sottostanti.
Anche la compatibilità tra donatore e ricevente è importante, in cui specie e ceppi batterici sono presenti nell'intestino del ricevente prima del trapianto per prevederne il successo.
O'Sullivan ritiene che supportare il microbioma trapiantato attraverso un'alimentazione sana sia importante per migliorare il tasso di riuscita, dato che è stato dimostrato che un rapido cambiamento nella dieta può alterare la composizione del microbiota intestinale entro 24 ore. I ricercatori hanno concluso che mentre i super donatori possono essere identificati come coloro le cui donazioni hanno un più elevato potenziale di successo, non per tutti funziona allo stesso modo.
Gli autori ritengono che il TMF richiede un approccio personalizzato, con una migliore corrispondenza tra riceventi e donatori per migliorare il successo del trapianto. Attraverso una migliore corrispondenza, la procedura può avere un più tasso di successo più elevato anche per altre malattie, come l'asma.
Il TMF aiuta a ristabilire i batteri eliminati dalla chemioterapia
Il tuo microbioma intestinale vive in un equilibrio dinamico tra stimoli esterni e interni. Tutto ciò che influisce sul suo equilibrio, come la chemioterapia e gli antibiotici, può alterarlo gravemente. Il deterioramento cognitivo indotto dalla chemioterapia e la mucosite sono effetti collaterali comuni del trattamento chemioterapico per il cancro.
Due studi del Memorial Sloan-Kettering hanno studiato il modo in cui il microbioma intestinale influenzi l'esito nei pazienti sottoposti a trapianti di cellule staminali. I dati hanno rivelato che i cambiamenti nell'equilibrio dei batteri influenzano il paziente che riceve un trattamento per i tumori ematici, come la leucemia e il linfoma, rendendoli temporaneamente più suscettibili alle infezioni.
Gli antibiotici usati per prevenire o curare alcune infezioni dopo il trapianto creano inoltre terreno fertile per far proliferare i batteri dannosi resistenti agli antibiotici nel tratto gastrointestinale. I ricercatori hanno scoperto che una grande varietà di batteri può diminuire sostanzialmente a causa della chemioterapia e degli antibiotici, aumentando la probabilità di infezioni nel flusso sanguigno.
Inoltre, un secondo studio ha dimostrato che la malattia del trapianto contro l'ospite viene scatenata dall'equilibrio del microbiota e dell'intestino. L'obiettivo di un recente studio pubblicato su Scientific Reports era quello di valutare l'efficacia del TMF per invertire la disbiosi indotta da antibiotici e chemioterapia in un modello animale.
È stata somministrata ampicillina ai topi, provocando una diminuzione significativa e immediata della quantità e della diversità delle specie batteriche, persistendo per una settimana. Invece, nei topi che hanno ricevuto il TMF, l'interruzione è stata invertita immediatamente.
I topi che hanno ricevuto il TMF hanno dimostrato un aumento significativo delle specie batteriche che hanno proprietà antinfiammatorie. Mentre la chemioterapia ha apportato una diminuzione critica dei batteri benefici, il TMF sembrava che ne mitigasse gli effetti.
La donazione di feci non è così semplice come sembra
Se stai pensando di donare le feci, potrebbe non essere così semplice come sembra. OpenBiome è un'azienda con sede a Boston che mira ad espandere la sicurezza e l'accesso al TMF. Reclutano attivamente donatori di feci, pagando fino a 40 dollari per donazione, ma con un'attenta selezione dei candidati.
L'azienda sostiene un tasso di successo dell'85% per il trattamento per C-diff utilizzando il loro TMF. Per donare, le persone devono provenire dall'area di Boston e superare una serie di rigorosi controlli. I candidati devono avere tra i 18 e i 50 anni durante il periodo di donazione, sottoporsi a una valutazione clinica della salute e a due cicli di analisi del sangue e delle feci.
Dopo questo rigoroso screening, viene accettato solo il 3% dei candidati. Il direttore del programma clinico dell'organizzazione no-profit afferma che ciò è dovuto al fatto che la maggior parte delle feci scelte finirà per trattare un destinatario e, se non accuratamente selezionato, il destinatario potrebbe riscontrare una serie di condizioni mediche avverse.
Non vengono accettati donatori che hanno assunto antibiotici, viaggiato in luoghi ritenuti rischiosi o se il loro indice di massa corporea o l'assunzione di alcol è troppo elevato. Una volta superato il questionario iniziale, un medico pone fino a 200 domande in più su altri argomenti, chiedendo se il soggetto soffre di depressione, ansia, allergie e asma, che sono alcuni dei motivi più diffusi per cui un donatore può essere escluso.
Una volta accettati, i donatori possono fornire campioni tre volte alla settimana per un periodo di 60 giorni, guadagnando circa 40 dollari a donazione. Al termine dei 60 giorni, se desiderano continuare a fornire donazioni, devono ripetere il processo di screening.
Proteggi e migliora il tuo microbioma intestinale usando questi semplici passaggi
Ippocrate una volta disse che "tutte le malattie iniziano nell'intestino" e, con i progressi medici, questa affermazione diventa sempre più corretta. Con la ricerca e lo studio, gli scienziati hanno capito che l'intestino gioca un ruolo cruciale in molti processi di salute e malattia e si comporta effettivamente come il secondo cervello dell'organismo.
La diversità del proprio microbioma intestinale inizia a emergere già dai primi anni di vita ed è influenzata da genetica, dal fatto che una persona si stata allattata al seno o con latte artificiale, e dall'ambiente circostante. Con l'avanzare dell'età, veniamo continuamente influenzati dalle proprie scelte alimentari e dai farmaci. Diete ricche di zuccheri e alimenti trasformati possono ridurre la diversità del microbioma e la salute generale.
Prendersi cura del proprio intestino non solo può aiutare a prevenire le malattie, ma può anche aiutare a raggiungere i propri obiettivi in termini di perdita di peso, forma fisica, salute e benessere generale. Le conseguenze di un microbioma poco sviluppato possono anche influenzare umore, emozioni, allergie e ansia.
Prendi in considerazione queste strategie per migliorare il tuo microbioma intestinale e aiutare la guarigione in caso di assunzione di antibiotici.
• Mangia più alimenti fermentati — Sono il modo più semplice, migliore ed economico per avere un impatto positivo sul tuo microbioma intestinale. La fermentazione, specialmente quando si utilizza una coltura starter, garantisce un prodotto di alta qualità con elevati livelli di batteri sani ed enzimi benefici, inclusi acidi grassi a catena corta che supportano una corretta funzione immunitaria.
• Assumi probiotici e prebiotici — I probiotici aumentano la diversità del microbioma, mentre i prebiotici alimentano i batteri benefici, aiutandoli a crescere e prosperare. I batteri benefici richiedono parecchie fibre presenti in un'ampia varietà di frutta e verdura.
Se affami il tuo microbioma intestinale non nutrendolo con le fibre, alcune varietà muoiono e altre prendono la loro fonte di nutrienti dal muco che riveste le pareti dell'intestino. Un'alimentazione ricca di fibre aiuta a ridurre il rischio di morte prematura. Per poter essere efficace, la fibra non deve essere stata trattata. Quella proveniente da integratori trasformati come la polvere di inulina non fornisce ai batteri intestinali ciò di cui hanno bisogno.
È molto meglio usare un integratore elaborato dal topinambur, da dove viene estratta l'inulina. Lo psillio biologico intero è un'altra ottima fonte, così come i germogli di girasole e le verdure fermentate, le quali forniscono anche batteri benefici.
• Evita gli antibiotici — Prima degli antibiotici, l'aspettativa di vita media era di 47 anni e la maggior parte delle persone moriva per malattie trasmissibili. Oggi le principali cause di morte non sono trasmissibili, ma gli antibiotici stanno causando altre condizioni avverse. Nonostante siano utili nelle infezioni gravi, gli antibiotici danneggiano le colonie batteriche presenti nell'intestino, il che può aumentare il rischio di sviluppare una serie di disturbi e malattie.
• Evita gli alimenti elaborati — Gli alimenti trasformati e raffinati sono ricchi di zucchero, frumento e poveri di fibre. In media, un uomo ha bisogno di 50 gr di fibra per ogni 1.000 calorie consumate al giorno, questo perché la fibra nutre i batteri buoni e rafforza la salute dell'intestino.
Lo zucchero è il carburante preferito dai batteri nocivi, quindi è importante ridurre l'assunzione netta di carboidrati ed eliminare gli alimenti elaborati e lo zucchero bianco.
• Ottimizza la tua vitamina D — Evita carenze di vitamina D 60-80 ng/mL è un'altra strategia semplice ma efficace per migliorare il microbioma intestinale e ridurre la sindrome metabolica. La carenza di vitamina D è associata allo sviluppo di alcuni tipi di cancro, infezioni, malattie cardiovascolari e disbiosi. In uno studio, i ricercatori hanno scoperto che la sindrome metabolica nei topi migliorava se veniva assunta la vitamina D.