Una morte su tre per malattie cardiovascolari si può prevenire

malattie del cuore

BREVE RIASSUNTO-

  • L’alimentazione è il principale e migliore strumento per la prevenzione di infiammazioni che possono portare a malattie cardiovascolari. Limitare gli zuccheri, in particolare il fruttosio, e i cereali è una misura critica per ridurre i rischi cardiovascolari
  • Una ricerca convincente suggerisce che la carenza di vitamina D, combinata con la carenza di colesterolo, può essere al centro del fenomeno delle malattie cardiovascolari
  • Ecco alcune linee guida che aiuteranno a ridurre l'infiammazione cronica e a proteggere dalle malattie cardiache. Tra queste vi sono misure alimentari specifiche, esercizio fisico, esposizione al sole, grounding e molto altro

Del Dott. Mercola

Circa un decesso su tre è attribuito a malattie cardiovascolari, tra cui rientrano infarti e ictus.

La tipologia più comune di malattia cardiaca è quella coronarica (CAD), che può portare all'infarto.

Un quarto di queste morti, circa 200.000, potrebbe essere evitato attraverso semplici cambiamenti nello stile di vita, e più della metà (6 su 10) dei decessi per malattie cardiache e ictus prevenibili riguardano persone sotto i 65 anni.

Sì, PUOI evitare di diventare una statistica

Secondo un nuovo report del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti, diverse strategie preventive coinvolgono lo stile di vita come:

In poche parole, prevenire le malattie cardiovascolari comporta la riduzione dell'infiammazione cronica nel corpo. Una corretta alimentazione, l'esercizio fisico, l'esposizione al sole e il grounding (camminare a piedi nudi) sono le pietre miliari di uno stile di vita di questo tipo.

Purtroppo, anche se tutte le raccomandazioni generali del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie riportate siano perfette, c'è ancora molto spazio per migliorare. Sarebbero necessarie linee guida più dettagliate su come raggiungere la perdita di peso e gestire problemi di salute, a partire da pressione sanguigna e il diabete.

Per esempio, non viene fatta alcuna differenziazione tra il sale da tavola trattato, dannoso e presente anche negli alimenti trasformati, e i quelli salutari ricchi di minerali essenziali, come il sale dell'Himalaya o altri sali marini naturali non trasformati.

Il sale può effettivamente essere una miniera d'oro nutrizionale, a condizione di consumarne il tipo giusto e di prestare molta attenzione al rapporto ottimale sale-potassio, ma la maggior parte delle fonti convenzionali non te lo dirà.

Allo stesso modo, i consigli dietetici convenzionali per la perdita di peso e la gestione del diabete lasciano molto a desiderare, e il più delle volte ti portano nella direzione sbagliata.

La connessione tra dieta e dimensione delle particelle di LDL

Prima di tutto, è importante capire che la dieta è la tua migliore e principale alleata per la prevenzione dell'infiammazione che può portare a malattie cardiache e cardiovascolari.

Si presta tanta attenzione ai livelli di colesterolo e al rapporto tra colesterolo "buono" HDL e colesterolo "cattivo" LDL, ma purtroppo, molte raccomandazioni convenzionali sono seriamente sbagliate.

Per esempio, è di vitale importanza rendersi conto che ci sono diverse dimensioni di particelle di colesterolo LDL, ed è la dimensione delle particelle ad essere rilevante (e non solo il livello complessivo di LDL), perché le particelle piccole si bloccano facilmente e causano più infiammazione.

È possibile avere un colesterolo totale o LDL normale ma avere un alto numero di particelle LDL.

Questo non viene quasi mai rilevato con i test soliti effettuati. D'altra parte, si può finire per ricevere la prescrizione di una statina per abbassare il colesterolo quando in realtà il numero di particelle LDL è normale, essendo quindi nella categoria a basso rischio di malattie cardiache.

È importante rendersi conto che le statine, pur abbassando aggressivamente i livelli di colesterolo, non modulano le dimensioni delle particelle LDL. Quel che è peggio, le statine di per sé promuovono l'infiammazione e accelerano le malattie cardiache!

Uno studio del 2012, pubblicato sulla rivista Atherosclerosis, ha dimostrato che l'uso delle statine è associato a un aumento del 52% della prevalenza e dell'estensione della placca coronarica calcificata rispetto a chi non ne fa uso. E la calcificazione delle arterie coronarie è il segno distintivo di malattie cardiache potenzialmente letali!

Come regola generale, indipendentemente dal numero di particelle LDL, è probabile che NON sia necessario assumere le statine per combattere il colesterolo alto. Le uniche persone che possono veramente beneficiare delle statine sono quelle affette da un difetto genetico, chiamato ipercolesterolemia familiare.

L'unico modo per assicurarsi che le particelle LDL siano abbastanza grandi da non rimanere bloccate e causare infiammazioni e danni è attraverso la dieta. Infatti, è una delle funzioni principali dell’insulina. Al posto di prendere delle statine, dovresti davvero concentrarti sulla tua dieta per ridurre l'infiammazione nel corpo, che è aggravata da:

  • Mangiare molto zucchero/fruttosio e cereali
  • Colesterolo ossidato (colesterolo andato a male, come quello di uova strapazzate troppo cotte)
  • Mangiare cibi cotti ad alte temperature
  • Mangiare grassi insaturi

Quali sono le caratteristiche di una dieta sana per il cuore?

Di seguito troverai un elenco dei consigli di base che ti aiuteranno a combattere l'infiammazione cronica:

Limitare o eliminare i cibi confezionati e trasformati

Eliminare dalla dieta tutte le fonti di glutine, e gli alimenti ricchi di allergeni

Mangiare alimenti biologici, quando possibile, per evitare l'esposizione a prodotti agricoli chimici come il glifosato

Mangiare almeno un terzo di alimenti non cotti (crudi), o in ogni caso tutti quelli che riesci a mangiare

Aumentare la quantità di verdure fresche nella dieta

Evitare dolcificanti artificiali di ogni tipo

Sostituire i grassi insaturi (oli vegetali, margarina, ecc.) con grassi salutari come avocado, burro crudo o olio di cocco

Per ribilanciare il rapporto tra grassi omega-3 e omega-6, assumi un integratore di omega-3 di alta qualità, come olio di krill, e riduci il consumo di grassi omega-6 processati, come gli oli vegetali (grassi insaturi)

Bere molta acqua

Ottimizzare i livelli di vitamina D, attraverso un'appropriata esposizione al sole, un lettino solare, o come ultima spiaggia con un integratore di vitamina D3

Limitare il fruttosio a meno di 25 grammi al giorno, da qualsiasi fonte compresa la frutta. Se si soffre di insulino-resistenza, diabete, ipertensione o cardiopatia, si consiglia di mantenere il fruttosio sotto i 15 grammi al giorno

Attenzione: le malattie cardiache potrebbero essere una conseguenza della carenza di colesterolo e vitamina D

Uno degli equivoci dietetici più comuni è l'idea che i cibi animali facciano male al cuore perché contengono colesterolo. La medicina convenzionale sostiene che le malattie cardiache sono dovute al colesterolo elevato e raccomanda di abbassarne il più possibile i livelli, anche nella dieta.

L'avvincente ricerca della dottoressa Stephanie Seneff (la stessa ricercatrice che ha recentemente pubblicato uno studio innovativo sull'impatto dannoso del glifosato sulla salute umana) suggerisce che la verità potrebbe essere molto più vicina al contrario. Lei crede che le malattie cardiache siano dovute al fatto di avere troppo poco colesterolo, invece di averne troppo.

Secondo la dottoressa Seneff, le malattie cardiache sono più probabilmente un problema di carenza di colesterolo, e in particolare un problema di carenza di colesterolo solfato. Sottolinea che tutte queste informazioni sono disponibili nella letteratura scientifica, ma è necessario mettere insieme tutti i pezzi per vedere il quadro completo.

La sua ricerca suggerisce che le LDL alte sono un sintomo di carenza di solfato di colesterolo. In pratica, il corpo cerca di mantenere il giusto equilibrio prendendo le LDL danneggiate e trasformandole in placca, all'interno della quale le piastrine del sangue producono il solfato di colesterolo di cui il cuore e il cervello hanno bisogno per un funzionamento ottimale.

Quindi, quando si rimuove semplicemente l'LDL usando un farmaco, si rimuove il meccanismo di "supporto" del corpo per mantenere il cuore il più sano possibile, e come risultato si può causare un'insufficienza cardiaca.

Anche la vitamina D, ottenuta dall'esposizione al sole, gioca un ruolo significativo in questa equazione. Bassi livelli di vitamina D nel sangue sono stati a lungo correlati a un maggior rischio di malattie cardiache e attacchi di cuore.

È stato anche suggerito che maggiore è la quantità di luce solare alla quale sei esposto, migliore sarà la salute cardiovascolare. La produzione di vitamina D innesca, attraverso l'esposizione al sole, una serie di meccanismi fisiologici e che agiscono per combattere le malattie cardiache, come l'aumento delle citochine antinfiammatorie naturali del corpo, la soppressione della calcificazione vascolare e l'inibizione della crescita del muscolo liscio vascolare.

Ora, quando si espone la pelle al sole, essa sintetizza la vitamina D3 solfato, solubile in acqua, a differenza degli integratori di vitamina D3 per via orale, che non è solfatata. La forma solubile in acqua può viaggiare liberamente nel flusso sanguigno, mentre la forma non solfatata ha bisogno di LDL (il cosiddetto colesterolo "cattivo") come veicolo di trasporto.

Il dottor Seneff ritiene che la carenza di vitamina D, combinata con la carenza di colesterolo, possa essere al centro del fenomeno delle malattie cardiovascolari.

Altre modifiche dello stile di vita che ridurranno naturalmente l'infiammazione

1. Ottimizzare i livelli di insulina e leptina — Livelli di insulina elevati possono portare all'insulino-resistenza, uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiache. Se il tuo livello di insulina a digiuno è superiore a tre, considera di limitare (massimo 15 grammi di fruttosio al giorno) o eliminare l'assunzione di cereali e zuccheri fino a quando non avrai ottimizzato il tuo livello di insulina.

2. Allenarsi con regolarità — Uno dei principali benefici dell'esercizio fisico è che aiuta a normalizzare e mantenere un livello di insulina sano. Uno studio del 2011 pubblicato su Lancet, con diverse centinaia di migliaia di persone, ha scoperto che solo 15 minuti di esercizio fisico al giorno possono aumentare la durata della vita di tre anni, anche se si hanno rischi di malattie cardiovascolari.

3. Assumere integratori di omega-3 a base animale di alta qualità, come l'olio di krill — Dovresti, inoltre, ridurre l'assunzione di grassi omega-6 danneggiati provenienti da oli vegetali processati, in modo da bilanciare il rapporto tra omega-3 e omega-6.

4. Ottimizzare i livelli di vitamina D — Per i motivi discussi in precedenza, la migliore fonte di vitamina D deriva dall’esposizione al sole. In questo modo, il corpo produrrà l'importante colesterolo sulfato. In inverno, però, potresti avere bisogno di un integratore. Assicurati però di assumere la vitamina D nella giusta forma (D3, non D2), e ricorda di far controllare i tuoi livelli regolarmente per accertarti di avere i giusti valori di 50-70 ng/ml.

5. Camminare a piedi nudi per entrare in connessione con la terra — Quando lo fai, gli elettroni liberi vengono trasferiti dalla terra al tuo corpo. Questo effetto del grounding (camminare a piedi nudi sul terreno) è uno dei più potenti antiossidanti che conosciamo, e aiuta ad alleviare l'infiammazione in tutto il corpo.

Il grounding aiuta a fluidificare il sangue migliorando il suo potenziale zeta, migliora la carica elettrica negativa tra i tuoi globuli rossi, che in questo modo si respingono e il tuo sangue ha meno probabilità di coagularsi.

Infatti, l'effetto del grounding sull'assottigliamento del sangue è così profondo che se stai prendendo degli anticoagulanti devi lavorare con il tuo medico per ridurne la dose, altrimenti potresti andare in overdose di farmaci. La ricerca ha dimostrato che ci vogliono circa 80 minuti perché gli elettroni liberi dalla terra raggiungano il flusso sanguigno e trasformino il sangue.

Altri quattro consigli per un cuore sano

1. Controllare il rapporto tra HDL e colesterolo totale — La percentuale di HDL è un potente fattore di rischio cardiaco. Basta dividere il livello di HDL per il colesterolo totale. Questo rapporto dovrebbe essere sotto il 24%.

2. Aumentare il tuo colesterolo buono e abbassa i livelli dei trigliceridi — Anche i trigliceridi alti sono un fattore di rischio molto potente per le malattie cardiache. In combinazione, trigliceridi alti e bassi livelli di HDL sono un rischio ancora maggiore. Questo rapporto è molto più importante per la salute del cuore rispetto al rapporto standard tra colesterolo buono e cattivo. Infatti, uno studio ha scoperto che le persone con il più alto rapporto tra trigliceridi e HDL hanno un rischio di attacco cardiaco 16 volte superiore a quelle con un rapporto più basso di trigliceridi e HDL.

Si calcola il rapporto trigliceridi/colesterolo HDL dividendo il livello di triglic eridi per il livello di HDL. Questo rapporto dovrebbe essere idealmente inferiore a 2. Quindi, oltre a sforzarti di mantenere alti i tuoi livelli di colesterolo HDL, devi diminuire i tuoi trigliceridi. Puoi aumentare i tuoi livelli di HDL facendo esercizio fisico e assumendo molti grassi omega 3 come quelli dell'olio di krill. I trigliceridi si riducono facilmente facendo esercizio fisico ed evitando cereali e zuccheri nella dieta.

3. Controllare i livelli di ferro — Il ferro è un agente naturale che produce ruggine. Se ne hai troppo nel corpo, sei a maggiore rischio di ossidazione o invecchiamento prematuro. Troppo ferro aumenterà anche il rischio di malattie cardiache. Se sei un uomo, o una donna in menopausa, dovresti farti controllare i livelli di ferro e, se sono troppo alti, correre ai ripari per ridurli.

4. Evitare farmaci che promuovono le malattie cardiache — Le statine e gli antidepressivi sono due tipi di farmaci comunemente prescritti che hanno dimostrato di favorire le malattie cardiache.